Che il mio pensiero vi pervada cari lettori.

La vita è così, morire un secondo alla volta per poi risorgere in un fatidico attimo e rimorire il successivo.

lunedì 18 aprile 2011

[Pensiero] Auschwitz e il punto di rottura.

Un pò ci ho pensato, si, un bel pò, ci sono tante cose che stupiscono di quel posto, ci sono tantissime domande che affiorano e vagano per gl'anfratti del cervello girando e rigirando senza fermarsi mai, senza mai fermarsi perchè a quelle domande, semplicemente non vi sono le adeguate risposte. Io mi sono chiesto più volte, ma se è successo tutto questo, perchè esistono ancora delle persone che credono nella chiesa e in Dio? Oppure non neccessariamente in Dio, anche solo in un entità superiore. La risposta fittizzia che mi sono dato a questa domanda è stata:
Non hanno visitato Auschwitz. Un'altra domanda che mi sono posto o meglio, che mi hanno posto è stato qual'è il mio punto di rottura.Un punto di rottura, Nel linguaggio dei surfisti il point break, punto di rottura è il punto n cui la massa d’urto si infrange, il luogo da individuare per sfruttare tutta la potenza delle onde. Quello che hanno richiesto a noi credo sia un punto di enorme potenziale verso cui confluiscono tutte le emozioni più pesanti e spontanee creando una vera e proprio esplosione in noi stessi, un'esplosione tale che non si riesce più a rimanere impassibili, una di quelle emozioni che a stento riesci a trattenere le lacrime agl'occhi se ci ripensi, i condotti lacrimali iniziano a bruciare da impazzire. Una carica emotiva impressionante. Ebbene, molti hanno trovato il loro punto di rottura in quel loco, chi il freddo, chi la puzza, chi il loro vestiario, chi gl'inganni perpetrati verso i poveri ebrei, chi il fatto di dormire coi topi, chi il fatto di stare in mezzo allo squallore e al degrado più assoluto.. e ce ne sarebbero mille altri. Il mio, il MIO punto di rottura invece è più semplice, molto più semplice, e mi è venuto in mente proprio durante la fiaccolata presso Birkenau 2, in quel momento pensavo di essere un pò troppo impassibile, ma poi ho guardato il cielo e ho capito; Si.. Ho guardato il cielo, quello era il mio punto di rottura, " L'ho trovato!" Mi sono detto.Il mio punto di rottura è il cielo. Pensavo guardando quel cielo grigio appena minaccioso che in quel momento i miei amici, genitori o semplicemente le persone a cui tengo e sono lontano da me, stanno guardando lo stesso cielo e presto o tardi ci saremo uniti a guardare assieme la medesima porzione. Poi ho pensato che anche gl'ebrei,ho pensato che i prigionieri di Birkenau facessero questa semplice cosa, guardare il cielo, sperando di ritrovare le persone che amano, sperando che le persone che amano stiano guardando quel cielo, quel cielo che unisce tutto questo fottuto mondo e ti fa sentire più vicino agl'altri; ma poi.. Poi ho pensato che una serie di fumate bianche partisse, nell'aria un odore insopportabile e il cielo completamente deturpato da quelle nuvole. Nuvole che portavano un solo messaggio: " Questo posto non è come gl'altri, questi morti oscurano le  speranze di rivedere i tuoi cari, tu diverrai una bianca nuvola divenendo monito per gl'altri ". Allora poi penso a queste persone che al culmine del pianto e delle disperazione riprendano a lavorare a marciare , a compiere qualcosa, semplicemente per non sentire così tanto il vuoto che hanno dentro.

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